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Formazione alle aziende: intervista a Riccardo Tregnaghi, Consultant Must Web

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Riccardo Tregnaghi consultant formazione alle aziende
In questa intervista Riccardo ci accompagna nel cuore della formazione alle aziende di Cash Flow, il software di gestione finanziaria aziendale, mostrando come il suo ruolo sia un ponte prezioso tra lo strumento e le esigenze uniche di ogni realtà.

Il valore della formazione alle aziende

DOMANDA: Riccardo, in che modo il tuo ruolo di formatore rappresenta un ponte tra il software Cash Flow e le esigenze specifiche delle aziende che lo adottano?

RISPOSTA: Ascoltare, comprendere e adattare Cash Flow alle diverse esigenze dei clienti è un lavoro meticoloso. Per quanto Cash Flow sia uno strumento semplice da imparare, per sfruttarlo al meglio occorre “modellarlo”, ed è qui che entro in gioco io come consulente. Ma non voglio preoccupare i nostri lettori, le modalità di acquisizione della maggior parte dei dati funzionano per lo più in completa autonomia, ci vuole solo la giusta direzione iniziale.

Formazione e risoluzione delle sfide più comuni

D. Quali sono le difficoltà più comuni che incontri quando un’azienda inizia a usare Cash Flow e come le affronti durante la formazione?

R. C’è ovviamente una differenza tra il “prima” e il “dopo” Cash Flow nell’operatività quotidiana. Sicuramente, la difficoltà più comune che riscontro nella formazione alle aziende è quella di gestire correttamente il passaggio della creazione della prima nota, dove la metodologia del cliente va rimpiazzata con qualcosa di nuovo che, in un primo momento, può intimorire. Durante questo passaggio, avere un consulente al tuo fianco che a quattro mani esegue con te le prime riconciliazioni, rende tutto molto più fluido e dà al cliente la sicurezza che gli manca. Spesso mi capita di affiancare i due sistemi, quello “vecchio” e quello “nuovo”, per qualche tempo, così da dimostrare al cliente che si arriva al medesimo risultato con entrambi i metodi. Quasi sempre questo basta per far decidere anche ai clienti più diffidenti di lavorare solo su Cash Flow (vedendone i pregi!).

La formazione alle aziende? Su misura

D. La tua formazione alle aziende è su misura: puoi raccontarci come personalizzi il percorso per rendere ogni azienda autonoma nell’utilizzo del software?

R. Solitamente il progetto formativo è strutturato su una base di otto ore formative. La prima ha lo scopo di comprendere quali sono le necessità del cliente, come dicevo prima “ascoltare” è il primo step per sviluppare un rapporto di fiducia e poter creare una formazione su misura. Una volta apprese le dinamiche aziendali e le relative necessità, si parte. 

Durante la quarta e la settima ora, prevedo poi sempre due spazi operativi, una sorta di esercitazione per il cliente, che mi permette di verificare il livello di apprendimento ed eventuali lacune.

Infine l’ultima ora solitamente la imposto distante dalle altre, dopo qualche settimana, così da permettere ai clienti di utilizzare lo strumento in autonomia e raccogliere nuovi dubbi o perplessità. 

Quando i clienti chiedono di vedere procedure particolari, cerco sempre di affrontarle durante le otto ore. In alternativa, fornisco le nostre guide cartacee, restando a disposizione per approfondimenti via email.

L’inserimento dei dati nel processo di formazione

D. Un aspetto importante è l’inserimento dei dati, come ad esempio i costi extracontabili: quanto incide una corretta impostazione iniziale sui risultati delle analisi finanziarie?

R. Una corretta impostazione dei dati è essenziale. 

Senza la gestione dei costi extracontabili, o per meglio dire extra-fatturabili, perdiamo un’importante fetta delle uscite che la direzione deve poter prevedere. Inoltre senza questo valore ci è impossibile calcolare l’indice DSCR, indicatore principe della sempre attualissima legge sulla Crisi d’Impresa. 

Questo concetto risulta valido tuttavia anche per molti altri aspetti previsionali come, per esempio, la gestione corretta dei budget di fatturato attivo e passivo o, ancora, dell’utilizzo e dello smobilizzo degli affidamenti. 

Bisogna tuttavia precisare che una corretta impostazione iniziale è sicuramente importante, ma lo è ancora di più mantenere aggiornate e attuali le stime e le previsioni effettuate. Le aziende, come i lavoratori che le abitano, cambiano e mutano costantemente, risultando in continua trasformazione, ed è per questo che vanno adeguatamente monitorate.

I benefici concreti della formazione alle aziende

D. Guardando alle aziende che hai formato, quali benefici concreti hai visto emergere nel passaggio da una gestione tradizionale a una gestione con Cash Flow?

R. Di benefici ne ho visti tanti e su tante aziende diverse, tuttavia, se mi permettete di essere un po’ romantico, uno in particolare accomuna tutti i clienti che hanno imparato a utilizzare Cash Flow: il sorriso. 

Ricordo Luisa, una dipendente di un’azienda che passava più ore a gestire le commissioni bancarie, sempre identiche, sempre uguali, che a effettuare il resto della riconciliazione. Con un click in Cash Flow se ne è liberata, potendo concentrarsi su operazioni e task che le dessero vera soddisfazione. 

Mi ricordo di Samuele, il figlio del titolare di uno nostro Studio cliente, che mi ha confidato di aver preso in gestione la riconciliazione di tutte le aziende clienti del padre, arrivando ad aumentare il parco clienti.

O, ancora, la soddisfazione di Antonio, il titolare di un’azienda di medie dimensioni, che dopo aver compreso quanto Cash Flow gli desse visibilità della sua liquidità, guardandomi negli occhi mi ha detto che adesso poteva dormire tranquillo sapendo di avere le disponibilità per pagare i dipendenti senza vivere ogni giorno nell’incertezza.

Per me, questi ricordi, sono una delle parti migliori del mio lavoro.

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